“Tendi la mano al povero”

Su invito di papa Francesco, con il tema “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32) recentemente, il 15 novembre 2020, si è celebrata la IV Giornata mondiale dei poveri. La povertà non ha un unico volto, papa Francesco all’inizio del suo messaggio osserva: “La povertà assume sempre volti diversi, che richiedono attenzione ad ogni condizione particolare: in ognuna di queste possiamo incontrare il Signore Gesù.” In questi ultimi tempi, a causa della pandemia Covid 19, la povertà si è manifestata nella gente che improvvisamente si è ritrovata senza il necessario per vivere, a causa del lavoro che è venuto meno e di conseguenza senza l’indispensabile introito economico: come far fronte all’acquisto dei generi alimentari, al pagamento dell’affitto delle varie utenze gas, luce, acqua, trasporti? Molte attività hanno infatti dovuto chiudere, piccoli imprenditori, artigiani hanno visto annullare richieste di ordini o di piccole manutenzioni per cui le loro entrate si sono pressoché azzerate. I ristori promessi dal governo non sempre arrivano nei tempi e nelle quantità adeguate per cui c’è bisogno di solidarietà, di attenzione verso il vicino che improvvisamente si è trovato nel bisogno. Nella Sacra Scrittura i poveri non sono solo coloro che vivono il dramma dell’indigenza materiale, della fame e della sete, ma sono anche gli oppressi e gli affaticati di cui parla in particolare il Vangelo di Matteo. In altre parole c’è anche una povertà morale, che colpisce soprattutto gli schiavi del vizio e del peccato e li costringe a vivere senza speranza. Ma queste forme di povertà si collegano alla povertà spirituale che colpisce chi si allontana da Dio, in particolare quando si vive l’illusione di esser onnipotenti. Le vicende della vita però ridimensionano questo delirio di onnipotenza e ci fanno chinare il capo succubi di un essere invisibile che può portare alla morte. Questa è una povertà più subdola, più difficile da scoprire e da estirpare, ma non per questo deve essere dimenticata. Il cristiano deve cercare di scoprire e aiutare chi si trova in questa situazione, offrendo non solo la preghiera, ma l’aiuto concreto fatto di vicinanza di comprensione. A volte bastano poche parole, un gesto di amicizia per fare sentire chi è nel bisogno meno solo. Certo non è semplice affrontare tutti problemi che affliggono l’umanità, anche perché molte volte i mezzi sono al di fuori della nostra portata, però è possibile intervenire attraverso aiuti economici, attraverso il dialogo con le persone in difficoltà, attraverso meno indifferenza verso gli altri e con l’impegno di tutti per migliorare, confidando in Cristo che ha annientato se stesso per donarci la felicità.

 



 

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