IV DOMENICA di PASQUA

 

La forza operatrice di unità che viene da Cristo è presentata nel vangelo di Giovanni sotto l'allegoria del buon pastore che da la vita per le pecore. Di ciò profeterà Caifa decidendo la morte di Gesù e l'evangelista commenterà: «... come sommo sacerdote, fece una profezia: disse che Gesù sarebbe morto per la nazione, e non soltanto per la nazione, ma anche per unire i figli di Dio dispersi» (cf Gv  11,49-52). È dunque Gesù stesso a far conoscere la relazione vitale che intercorre tra il pastore e le pecore e ad indicare alla Chiesa il cammino da percorrere per il conseguimento dell'unità.

Il buon pastore conosce le sue pecore ed esse conoscono lui, «come il Padre conosce me e io conosco il Padre» (vangelo).

Anche oggi Gesù Cristo per mezzo della fedele predicazione del Vangelo, dell’amministrazione dei sacramenti e del governo amorevole da parte degli Apostoli e dei loro successori, cioè i vescovi con a capo il successore di Pietro, sotto l'azione dello Spirito Santo, vuole che il suo popolo cresca e perfezioni la sua comunione nella unità: nella confessione di una sola fede, nella comune celebrazione del culto divino e nella fraterna concordia della famiglia di Dio.

Così la Chiesa, unico gregge di Dio, quale vessillo levato tra i popoli (cf Is 11,10-12), servendo a tutto il genere umano il Vangelo della pace (cf Ef 2,17-18; Mc 16,15) compie nella speranza il suo pellegrinaggio alla meta della patria celeste (cf  Pt 1,3-9).

Questo è il sacro mistero dell'unità della Chiesa, in Cristo e per mezzo di Cristo, mentre lo Spirito  Santo opera la varietà dei doni. Il supremo modello e principio di questo mistero è la unità nella Trinità delle persone di un solo Dio Padre e Figlio nello Spirito Santo.

Con il battesimo siamo diventati figli di Dio e tali siamo già adesso vivendo nel mondo: questa è la realtà radicale del nostro essere cristiani di fronte alla quale ci pone l'apostolo Giovanni (seconda lettura). La nostra assemblea eucaristica è dunque segno che già è avvenuta la riunione dei figli di Dio dispersi.
Nell'Eucaristia continua a costruirsi l'unità della Chiesa sul fondamento della Pasqua di Cristo: «La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo» (salmo responsoriale). Ci troviamo davanti a un succedersi di immagini le quali ci dicono che il Signore e il suo Spirito sono all'opera perché, attraverso l'economia del già e del non ancora, le singole Chiese avanzino progressivamente verso la ricomposizione dell'unità nell'unica Chiesa.
Per questo nella preghiera eucaristica ricordiamo «tutti gli uomini che cercano Dio con cuore sincero» e tutti coloro «dei quali solo Dio ha conosciuto la fede» (Preghiera eucaristica IV).